Israele: ennesimo rapporto spazzatura di Human Rights Watch. La democrazia come colpa

Israele – Dopo lo scandaloso rapporto di Amnesty International è la volta di Human Rights Watch che usa l’arma dei Diritti Umani, mai uguali per tutti, per attaccare Israele e coprire vergognosamente gli abusi egiziani sui migranti africani.

Lo fa con un rapporto emesso con altre due ONG, Hotline for Migrant Workers e Physicians for Human Rights, un rapporto dove critica aspramente Israele per aver chiuso le sue frontiere ai richiedenti asilo africani. Il bello (o il ridicolo) è che per farlo usa il Diritto Internazionale distorcendolo a suo piacimento. Ora, che queste pseudo ONG lo facciano sempre lo sappiamo, ma qui si sfiora il ridicolo.

Cosa dice Human Rights Watch nel suo rapporto/denuncia? In sostanza dice che i migranti africani (loro li chiamano indifferentemente “richiedenti asilo”) che attraverso l’Egitto arrivano alla frontiera israeliana dovrebbero essere accolti a braccia aperte proprio perché “richiedenti asilo”. Oltre a questo condanna fermamente Israele che sostiene che il problema è invece egiziano e non israeliano e che l’asilo politico i migranti lo possono chiedere all’Egitto. Human Rights Watch sostiene che così facendo Israele viola il Diritto Internazionale e le sue disposizioni sui richiedenti asilo.

Bene, a tutela dei richiedenti asilo c’è la “Convenzione di Ginevra del 1951 sullo statuto dei rifugiati” la quale spiega chiaramente che il primo Paese di passaggio dei rifugiati è tenuto a garantire agli stessi lo status di rifugiato, a proteggerli e a garantire loro tutti i Diritti. Ora, prima di arrivare al confine con Israele questi “rifugiati” devono aver passato diversi paesi, sicuramente l’Egitto. Bene, è opinione generale che da quando non c’è più Mubarak ed è stato eletto “democraticamente” Mohammed Morsi l’Egitto sia una “Paese democratico”. Come mai allora i rifugiati, o ritenuti tali, non chiedono asilo all’Egitto? E perché Human Rights Watch ritiene questa eventualità da non prendere in considerazione tanto che accusa Israele di violazione del Diritto Internazionale perché non permette ai migranti di passare dall’Egitto a Israele?

Paradossalmente Human Rights Watch sta accusando Israele di essere un Paese troppo democratico tanto da sorvolare allegramente sugli obblighi dell’Egitto che, evidentemente, non viene considerato un Paese in grado di garantire ai richiedenti asilo quelle garanzie previste dalla Convenzione di Ginevra sui rifugiati. Non solo, Human Rights Watch conferisce ai presunti richiedenti asilo una prerogativa che non hanno, quella di scegliersi a quale Paese chiedere l’asilo. E’ logico che questi puntino a Israele. Mica sono così scemi da fuggire da un dittatura (magari l’Eritrea o il Sudan) per chiedere asilo all’Egitto.

Infine ci sono due fattori su cui Human Rights Watch sorvola allegramente ma che invece sono di fondamentale importanza: la capacità ricettiva di un Paese e la sua situazione globale. Sul primo punto è evidente che la capacità ricettiva di un Paese piccolo come Israele è alquanto limitata. Israele non può aprire le porte a tutti semplicemente perché non ha posto (per dirla molto semplicemente). In merito invece alla sua situazione globale, Israele è un Paese in guerra con tutto quello che comporta una simile situazione. Cosa si vorrebbe invece? Che queste persone che ufficialmente fuggono da un Paese in guerra si rifugino in un altro paese in guerra. E’ semplicemente paradossale.

Concludendo, il rapporto di Human Rights Watch non solo è volutamente fazioso ma cita il “Diritto Internazionale” quando proprio il Diritto Internazionale da pienamente ragione a Israele. Il problema è che quando queste grandi ONG per la difesa dei Diritti Umani aprono bocca, quello che dicono viene preso come oro colato e non analizzato come si dovrebbe. Lo ha fatto Amnesty International con il suo rapporto 2012 e adesso lo fa Human Rights Watch con questo ridicolo rapporto scritto a sei mani con altre due ONG e che, immagino, verrà preso dagli odiatori come ennesimo pretesto per attaccare Israele. In compenso farà felice qualche sceicco arabo che non mancherà di rimpinguare le casse di Human Rights Watch.

Noemi Cabitza