Il nuovo Egitto di Mohammed Morsi e della Fratellanza Musulmana? Secondo alcuni è democratico, secondo altri è un regime islamico. Secondo la Procura di Kampala (Uganda) protegge dei criminali internazionali che sotto l’ombrello diplomatico compiono i più efferati reati, come la riduzione in schiavitù e il traffico di esseri umani.
La “bomba diplomatica” è esplosa lo scorso mese di giugno ma è stata tenuta segreta dal Governo ugandese per paura di gravi ripercussioni diplomatiche. Fino ad oggi, fino a quando cioè un giornale ugandese, The Observer, non ha tirato fuori la storia.
Siamo nel giugno 2012, due ragazze ugandesi di bell’aspetto sono state avvicinate a Kampala da un diplomatico egiziano che promette loro un lavoro ben retribuito al Cairo, in Egitto. L’uomo ispira fiducia, è ben vestito e, soprattutto, è un diplomatico. Le due ragazze accettano. Una volta arrivate al Cairo però inizia l’incubo. Gli hanno ritirato i documenti e le hanno costrette a prostituirsi. Durante il giorno stavano in isolamento, segregate come bestie insieme ad altre ragazze. Quando i parenti delle ragazze hanno chiesto al diplomatico egiziano informazioni sulle ragazze e di poter parlare con loro, l’uomo ha chiesto loro dei soldi affermando che “erano di sua proprietà”.
I parenti, terrorizzati, si sono quindi rivolti alla polizia ugandese che con la massima discrezione ha aperto una inchiesta verificando che quanto raccontato dai famigliari delle due ragazze corrispondeva al vero. Appena la magistratura ugandese ha iniziato a fare domande il diplomatico è stato prontamente fatto rientrare in Egitto sottraendolo così alla giustizia ugandese. Ma il punto non è solo questo. E’ emerso che sarebbero decine e decine le ragazze ugandesi raggirate da quest’uomo, portate in Egitto e delle quali non si sa più niente. Le imputazioni a suo carico sarebbero riduzione in schiavitù, sequestro di persona, sfruttamento e induzione alla prostituzione e traffico di esseri umani.
Il problema è che l’Egitto sta proteggendo questo animale (non so come altro chiamarlo). Il Ministero degli Esteri ugandese ha chiesto al Governo egiziano di revocare all’uomo l’immunità diplomatica, richiesta rifiutata dal Cairo. La Procura di Kampala ha chiesto informazioni sulle decine e decine di ragazze ridotte in schiavitù dal diplomatico egiziano, altra richiesta rispedita al mittente. In sostanza il Governo egiziano si sta comportando alla stregua di un complice di reati gravissimi, da tribunale internazionale.
Secondo fonti in Uganda, il Governo di Mohammed Morsi non riterrebbe i reati imputati al diplomatico così gravi da giustificare le richieste ugandesi. In fondo sono solo donne e per di più ugandesi (nemmeno arabe quindi).
Eccoci quindi di fronte al nuovo Egitto di Mohammed Morsi e della Fratellanza Musulmana, uno Stato che considera la donna un oggetto da comprare e da vendere, senza alcun Diritto. Alla faccia della primavera araba e della democrazia.
Claudia Colombo