Siria – Aleppo: quello che in tanti temevano si sta purtroppo palesando in Siria. Le forze ribelli sono pesantemente “inquinate” da elementi Jihadisti e appartenenti ad Al Qaeda. A rendere ufficiale la notizia è un comunicato apparso ieri su un sito web jihadista a firma Jabhat al-Nusra.
Jabhat al-Nusra, conosciuto anche come “Fronte per la protezione del popolo di levante” è un gruppo jihadista legato ad Al Qaeda che da diversi mesi opera ad Aleppo e in altre città della Siria. Si ritiene che siano responsabili anche di diverse stragi di civili attribuite erroneamente all’esercito siriano, stragi rivendicate proprio nel comunicato diffuso ieri e perpetrate nel nome della Jihad. Ma quello che appare evidente nella dichiarazione diffusa da Jabhat al-Nusra è la partecipazione alla guerra civile in Siria di forze straniere provenienti da Afghanistan, Arabia Saudita, Egitto e da altri Paesi islamici, una partecipazione che avviene sotto la bandiera di Al Qaeda.
Nel suo comunicato il gruppo Jihadista afferma di partecipare con molti uomini alle battaglie di Aleppo, di Homs e Idlib. Afferma anche di essere presente nella periferia di Damasco e di essere responsabile di diversi attentati avvenuti nella capitale siriana. Secondo il comunicato almeno il 40% dei combattenti di Jabhat al-Nusra sarebbe straniero. A confermare questa affermazione ci sono le testimonianze di diversi osservatori e giornalisti occidentali che rivelano la crescente visibilità del gruppo jihadista nelle strade siriane. «Uomini armati appartenenti a Jabhat al-Nusra presidiano le strade delle maggiori città della Siria» conferma da Damasco una fonte indipendente. La tenuta dei militanti di Jabhat al-Nusra è quella tipica dei salafiti: barba lunga, capelli rasati, abbigliamento “afghano” e AK47 sempre a portata di mano. Il gruppo di “stranieri” più numeroso, circa 300 uomini, combatte nel quartiere Shaar di Aleppo ed è comandato da un certo Abu Ibrahim che afferma di avere ogni tipo di arma moderna.
Ed è proprio sulla fornitura di armi ai ribelli che in occidente è in corso un dibattito molto acceso. Il rischio che le moderne armi occidentali finiscano in mano a gruppi legati ad Al Qaeda è molto forte. Ha destato profondo allarme e stupore la notizia secondo la quale gli USA, attraverso la Turchia, avrebbero fatto avere una decina di missili Stinger ai ribelli. Un domani quelle armi, come è già successo in Afghanistan, potrebbero essere usate contro obbiettivi occidentali.
Jabhat al-Nusra è l’unico gruppo ribelle siriano che per le sue comunicazioni usa forum e siti web legati ad Al Qaeda. Nelle ultime settimane ha progressivamente acquisito potere sia in termini di uomini, molti entrati in Siria negli ultimi 15 giorni, che in termini di armamento che arriverebbe dall’Arabia Saudita e dal Qatar. Secondo Aaron Y. Zelin, un dirigente senior del Washington Institute for Near East Policy, Jabhat al-Nusra è diventato rapidamente il gruppo ribelle leader in Siria e questo preoccupa molto gli analisti occidentali i quali temono che gli aiuti occidentali ai ribelli siriani finiscano per armare Al Qaeda.
E’ la prima volta che un gruppo legato ad Al Qaeda dichiara ufficialmente e pubblicamente di partecipare al conflitto in Siria. Se la notizia di per se non stupisce (lo si sospettava da tempo) a meravigliare è la franchezza con cui questo gruppo ha ammesso anche le stragi di civili, segno che veramente sta acquistando un enorme potere. Non vorremmo che la Siria finisse dalla padella di Assad alla brace di Al Qaeda.
Sharon Levi