Si può e si deve dire “no alla guerra” ma occorre sempre inquadrare bene il destinatario di questa richiesta. Ieri un gruppo di attiviste iraniane per i Diritti Umani ha distribuito su YouTube una serie di video nei quali si chiede all’occidente di evitare di intervenire contro l’Iran.
La richiesta è senza dubbio lecita e umanamente accettabile, pur tuttavia non andava inviata all’occidente ma al regime iraniano, l’unico che in questo momento sta trascinando il mondo in una guerra che avrà senza dubbio effetti devastanti per la popolazione iraniana e, probabilmente, per altre popolazioni di altri Paesi.
«La guerra per noi, significa violenza distruttiva commessa contro le donne ei bambini. Significa repressioni più gravi». A dirlo è una giovane attivista in uno dei video distribuiti in rete. Parole sacrosante e senza dubbio condivisibili, tuttavia sono parole che andrebbero indirizzate a coloro che stanno portando l’Iran sul baratro della guerra, cioè agli Ayatollah e ad Ahmadinejad.
Non nascondiamo che questo appello ci ha fatto impressione anche se ci chiediamo come sia possibile che dopo mesi che dall’Iran non esce un video della dissidenza improvvisamente ne spuntano diversi per chiedere “no alla guerra”. Un caso? Forse. Rimane il fatto che quei video hanno un destinatario decisamente sbagliato.
Sarah F.