So di toccare un nervo scoperto in quanto è facile passare da “razzista” se solo si prova un attimo a contestare il diffuso buonismo che circonda la questione immigrazione in Italia. Ma voglio correre il rischio e provare a spiegare, nel modo più semplice possibile, perché non sono d’accordo con il Presidente della Repubblica sul fatto di concedere la cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri e perché ritengo che la “questione immigrazione” debba essere rivista completamente.
Prima di tutto facciamo un passo indietro. Qualche giorno fa il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha affermato che “negare la cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri immigrati è una autentica follia”. La dichiarazione è piombata sulla politica italiana come una bomba evidenziando profonde divisioni tra chi è a destra dello schieramento politico (contrari) e chi è a sinistra (favorevoli) con qualche eccellente distinguo (Fini tra i favorevoli). Bene, io non ne voglio fare un discorso politico ma vorrei affrontare l’argomento, nel limite del possibile, evidenziando alcuni punti che ritengo essere importanti sotto l’aspetto del Diritto e, soprattutto, dei Diritti dei cittadini italiani per i quali questa associazione si batte da anni.
E voglio partire proprio dai Diritti dei cittadini italiani. Mi sembra un enorme controsenso da parte del Presidente Napolitano intervenire per garantire un Diritto supplementare ai figli degli immigrati quando ci sono migliaia di cittadini italiani (in Italia e all’estero) che ogni giorno vedono calpestati i propri Diritti sanciti dalla Costituzione. Fu proprio al Presidente Napolitano (che poi gentilmente mi rispose) che scrissi di una situazione di grave violazione dei Diritti di un cittadino italiano all’estero evidenziando come fossero migliaia i cittadini italiani all’estero che si trovavano nella stessa situazione. Proprio in questi giorni ci sono alcuni cittadini italiani in grave difficoltà (che stiamo seguendo) che dalle nostre dipendenze diplomatiche non ricevono alcun aiuto perché, a loro dire, non vi sono i mezzi per farlo. Parliamo di persone che necessitano urgentemente di analisi cliniche per importi pari a poche decine di euro e non di cifre astronomiche. Che dire poi delle migliaia di cittadini italiani residenti nel nostro Paese che a causa di questa crisi si trovano in uno stato di indigenza nel quale i loro Diritti vengono sistematicamente calpestati? Che dire di coloro che non hanno accesso alle cure mediche o che devono aspettare mesi e mesi per fare un esame clinico perché non si possono permettere di pagare una visita privata? Per non parlare poi dei milioni di cittadini italiani che vivono attualmente sotto il livello di povertà. E potrei continuare per ore a fare esempi calzanti di come milioni di cittadini italiani vivano un momento nel quale i loro Diritti vengono quasi sistematicamente elusi. Non sarebbe logico che un Presidente della Repubblica pensi prima a loro?
E poi ci sono alcuni rischi che credo il Presidente Napolitano abbia sottovalutato. Il primo è quello che i mercanti di esseri umani approfittino di una eventuale legge volta a garantire la cittadinanza dei bambini figli di immigrati nati in Italia. E’ infatti consuetudine dei mercanti di essere umani “invogliare” i potenziali immigrati attraverso l’esaltazione di disposizioni europee e/o nazionali che in qualche modo delineano un beneficio per loro. E’ già avvenuto in passato quando si è parlato di sanatorie o di aprire le porte a tutti. Fatti che magari non erano proprio veri ma che sono stati usati come arma di convincimento dai mercanti di esseri umani per aumentare a dismisura i loro sporchi affari. E poi c’è il rischio concreto che una massa di donne straniere vengano volontariamente a partorire in Italia con il miraggio di avere per i loro figli (e magari anche per loro) la cittadinanza italiana.
E poi c’è il rischio forse più grande, quello legato a una massiccia immigrazione straniera in un momento in cui anche i vertici dello Stato ammettono che c’è troppa disoccupazione e che è necessario bloccare totalmente le quote dei flussi migratori verso il nostro Paese. Lo hanno fatto nei giorni scorsi i dirigenti dei Ministeri interessati constatando come molti degli attuali disoccupati nel nostro Paese siano extracomunitari i quali rischiano di ritrovarsi in uno status di “immigrati clandestini” nel giro di pochi mesi e quindi a rischio di espulsione. Se i genitori dei nati in Italia che eventualmente beneficiassero di una legge che li renda automaticamente cittadini italiani venissero espulsi (perché irregolari,perché delinquono o per altri motivi) ci si troverebbe nella assurda situazione di dover espellere il genitore extracomunitario e di dover garantire il bambino italiano. Davvero assurdo.
Infine c’è il problema che io non sottovaluto (ma che per altri è una benedizione) della frequenza con la quale gli immigrati (soprattutto islamici) fanno figli. Se una coppia italiana fa al massimo uno/due figli per le oggettive difficoltà ad allevarli decentemente e a garantire loro una vita dignitosa, gli immigrati vanno a ritmi decisamente superiori certi che comunque (Caritas in primis) qualcuno provvederà a garantirgli l’assistenza. Orbene, non sarebbe logico pensare prima a garantire assistenza e una vita dignitosa ai bambini italiani quando agli altri ci dovrebbero pensare i loro Stati di origine?
Concludendo, parlare di garantire il Diritto alla cittadinanza ai figli degli stranieri, parlare di aumentare ulteriormente i flussi migratori verso il nostro Paese (perché di questo si tratta), in un momento grave e difficile come questo per il popolo italiano e per i Diritti dei suoi legittimi cittadini, mi sembra francamente fuori luogo. Non nascondo che in un altro momento forse tale richiesta potrebbe quantomeno essere presa in considerazione (con i dovuti paletti, per esempio con un minimo di residenza nel nostro Paese da parte dei genitori di 5/7 anni per evitare le “immigrazioni ad hoc”), ma in un momento come questo mi sembra davvero inopportuno.
Franco Londei