Stretto di Hormuz: minacce dei pasdaran iraniani. Obama impaurito cede agli Ayatollah

Mentre l’attenzione dei media internazionali è concentrata sulla crisi economica e sulla richiesta palestinese di riconoscimento alle Nazioni Unite, nel Golfo Persico la tensione sta lentamente salendo a causa di un flotta di motoscafi veloci pesantemente armati che sono gestiti dalla Guardie della Rivoluzione Iraniana.

Nelle scorse settimane un cacciatorpediniere inglese è stato costretto a sparare alcuni colpi di avvertimento verso alcuni di questi motoscafi veloci iraniani che si stavano pericolosamente avvicinando alla sua chiglia e alle navi che stava scortando attraverso lo stretto di Hormuz tra le quali due super petroliere sfiorate dai motoscafi iraniani. Pochi giorni dopo alcuni motoscafi supportati da aerei iraniani hanno cercato di avvinarsi alle navi della Quinta Flotta americana di stanza nel Golfo Persico facendo attivare pericolosamente  tutti i sistemi di difesa.

Funzionari della difesa degli Stati Uniti si sono detti particolarmente preoccupati per queste scorribande che sembrano essere vere e proprie provocazioni o, addirittura, delle dimostrazioni di forza da parte degli iraniani volte a dimostrare che in caso di attacco all’Iran potrebbero bloccare la navigazione nello Stretto di Hormuz da dove passa il 90% del petrolio estratto nel Golfo Persico. Il timore dell’amministrazione americana è che un eventuale “incidente” potrebbe portare ad un più ampio conflitto con l’Iran. Per questo motivo, secondo quanto riferisce il Wall Street Journal, nei giorni scorsi il Ministro della Difesa, Leon Panetta, avrebbe cercato di aprire un linea diretta con Teheran allo scopo di evitare un possibile incidente. Purtroppo per gli USA sembra che le Guardie della Rivoluzione iraniana non vogliano alcun contatto con gli americani e che siano in procinto di portare avanti alcune azioni volte a rivendicare il loro totale controllo sullo Stretto di Hormuz. Per questo motivo il Presidente Obama, da sempre timoroso di uno scontro con gli Ayatollah, avrebbe ordinato di trattare ad oltranza con Teheran e, se fosse il caso, di fare anche alcune concessioni.

E’ l’ennesima dimostrazione dell’estrema debolezza di questo Presidente che alla prima forzatura iraniana cede al ricatto degli Ayatollah e si dice disposto a trattare con Teheran. Secondo l’idea di Obama, una linea diretta con le Guardie della Rivoluzione iraniana offrirebbe alle navi in transito nello Stretto di Hormuz un corridoio sicuro per il loro passaggio. E’ una vera e propria resa alle prepotenze iraniane perché è chiaro che in cambio gli USA dovranno offrire qualcosa a Teheran che non si accontenterà certo di poco.

Ora viene da chiedersi come possano essere attendibili le minacce americane all’Iran a proposito del loro programma nucleare se, alla prima forzatura di Teheran, Obama cala le braghe e cede al ricatto iraniano.

Sharon Levi

  1. Obama, come tutto l’Occidente, continua a perdere importanza sulla scena del mondo, e questa è la nostra triste realtà.
    L’unica cosa di cui si può andare fieri è Israele, che però è piccolo e calunniato da tutti…ma non mollerà mai.

  2. Fino a prova contraria gli iraniani sono a casa loro, sono gli angloamericani a provocare! Vorrei vedere lo staterello canaglia di israele come si comporterebbe in caso del genere. Per Fabio : essere fieri di israele è affare tuo, forse approfondendo un pò la questione mediorientale potresti cambiare idea.

  3. evvai, abbiamo il pasdaran iraniano. Giusto per essere precisi, secondo il diritto marittimo internazionale quel tratto di mare deve avere un corridoio libero per il passaggio del traffico marittimo e questo vale sia per l’Iran che per gli Emirati Arabi Uniti e l’Oman che detiene una piccola enclave che da proprio sullo stretto. Quindi i tuoi colleghi macellai pasdaran non hanno alcun diritto se non quello di essere affondati a vista come dei maiali (che poi è quello che sono). Sciacquati la bocca prima di nominare Israele

  4. Si vede che ormai vanno di moda questi pasdaran. Forse perchè usano molto le moto in città e le imbarcazioni di lusso in mare. E poi , che gente tutta d’un pezzo, hanno convinzioni granitiche: non hanno bisogno di consigli e quindi li danno agli altri. Che generosità! Vogliono condividere la loro conoscenza preziosa e bisognerà approfittarne, prima che passi la moda. Comunque : grazie Avhram, non mi ero ancora accorto che Israele fosse uno “staterello canaglia” ( ma perchè poi il diminutivo?). Cercherò anch’io, contattando magari Fabio, di conoscere meglio l’Iran. Oltretutto, con una moglie velata e con tutti gli omosessuali al cimitero mi sentirei forse più tranquillo. Beh… forse gli omosessuali li lascerei stare. Tu che ne dici?

  5. Con l’espressione “contattando magari Fabio ” intendevo solo dire che intendo condividere con lui il consiglio dato a lui da Avhram. Non intendo certamente attribuire a Fabio le idee di Avhram. L’espressione poteva dare adito ad equivoci giustificati.

  6. vedi Avhram, la questione dello “staterello canaglia” la studio da anni ed è proprio per questo che ho maturato una posizione ben definita e di cui ne sono fiero.
    in ogni caso, ti ricordo che qui in Occidente (al contrario del tuo amato Iran) usiamo rispettare anche chi odia lo stesso paese e/o sistema in cui vive, e addirittura lasciargli tutta la libertà che vuole (salvo prevaricare quella degli altri) compresa quella di andarsene.
    …ah mi raccomando, non spendere troppo, fai pure biglietto di sola andata, tanto è quasi certo che non torni…ma non per scelta tua.

  7. per litigare ci vogliono sempre 2 parti

    … non esistono scuse per chi lo fa, in base a delle parole
    … l’ignorante se la prende, la persona colta cerca di capire

    chiunque puo giudicare… ma nessuno va giudicato…

    anche una persona ignorante e in grado di capire … ma solo se vuole

    sta a voi … continuate come avete fatto su questo articolo…
    cosi si che renderete omaggio alla vostra intelligenza, nazione e famglia..

    triste….non per forza….dipende da voi, noi, essi e loro … rispettarci e sostenerci…tutti

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