Gerusalemme 31 agosto 2010 – La differenza tra una democrazia conclamata come quella israeliana e una dittatura sanguinaria come quella iraniana si vede anche da queste cose. Mentre a Teheran gli omosessuali li impiccano (e poi Ahmadiejad va a dire orgoglioso che”in Iran gli omosessuali non esistono”) in Israele introducono nelle scuole un programma educativo contro l’omofobia.
L’idea è venuta alla città di Tel Aviv dove un assessore, Yaniv Weizman , consigliere del sindaco Ron Huldai per gli affari della comunità gay, sconcertato per alcuni attacchi ai danni della comunità omosessuale da parte di pochi ultra-ortodossi, ha deciso di introdurre nelle scuole della città un programma educativo contro l’omofobia che spieghi ai ragazzi in cosa consiste la differenza di identità sessuale.
Il programma partirà il prossimo mese di gennaio 2011 e vuole tener conto del boom di iscrizioni nelle scuole di bambini provenienti da famiglie dove i genitori sono dello stesso sesso. Secondo il vice sindaco di Tel Aviv, Assaf Zamir, il programma si rende necessario alla luce della vasta comunità gay e lesbica presente in città e soprattutto perché sempre più coppie omosessuali decidono di sposarsi e di adottare o avere figli. “E’ importante spiegare agli studenti di ogni ordine che è assolutamente sbagliato discriminare qualcuno per la sua identità sessuale” ha detto Zamir in una intervista rilasciata ai media israeliani.
Non mancano, naturalmente, gli oppositori al progetto. Durante la presentazione ufficiale del programma una piccola pattuglia di ultra-ortodossi ha contestato duramente il Sindaco e il responsabile per l’istruzione della città di Tel Aviv, tuttavia i contestatori sono una piccola e sparuta percentuale rispetto alla massa di genitori assolutamente favorevoli al programma.
Quella che arriva da Tel Aviv è una grande lezione di civiltà e di rispetto assoluto dei fondamentali Diritti Umani, una cosa impensabile in qualsiasi paese islamico e, purtroppo, in moltissimi Paesi europei. Il programma educativo contro l’omofobia è guardato con molto interesse anche da altre municipalità israeliane e speriamo che dia il via a un progetto su base nazionale. Soprattutto speriamo che anche in occidente si guardi con interesse a questo progetto scolastico. L’omofobia può essere vinta e la lezione di civiltà che ci arriva da Israele, uno dei Paesi a livello mondiale più tollerante con le differenze di genere, dovrebbe essere presa ad esempio anche dal cosiddetto mondo civilizzato. L’uguaglianza sociale e l’accettazione degli altri è uno degli più importanti Diritti Umani ma anche uno dei più violati. Si prenda esempio dalla municipalità di Tel Aviv.
Rebecca Neumann