Caso Marò: attenzione a possibili rappresaglie indiane su nostri connazionali

Marò

Premesso che a nostro avviso il Governo italiano ha fatto benissimo a prendere la decisione di non rispedire i due marò italiani in India, non fosse altro perché le autorità indiane ci hanno sempre raccontato un sacco di balle sull’accaduto e per questo avevamo avanzato una richiesta analoga (qui il link per rinfrescarsi la memoria sulle bufale indiane). Premesso ciò, quello che adesso ci preoccupa è il rischio di possibili rappresaglie contro nostri connazionali in India.

Purtroppo da diversi anni conosciamo molto bene i metodi indiani avendo trattato in passato casi di italiani detenuti in India e in particolare la vicenda riguardante due ragazzi italiani (Falcone e Nobili) detenuti per tre lunghi anni solo perché si erano rifiutati di pagare una mazzetta alla polizia indiana. Quel metodo purtroppo è ancora ampiamente praticato dalla polizia indiana e abbiamo il fondato timore che da oggi in poi questa spregevole pratica, proprio a causa della vicenda dei due marò, si accentuerà nei confronti dei cittadini italiani che per lavoro o per vacanza si trovano in India.

Per questo motivo ci rimane francamente incomprensibile che il sito Viaggiare Sicuri (gestito dalla Farnesina) nella sezione degli alert riguardante l’India non abbia emesso alcun avviso di sicurezza per i cittadini italiani che già si trovano o che andranno in India, riguardante l’alto rischio di incorrere nella pratica dell’estorsione da parte della polizia, una pratica ampiamente documentata da diversi turisti che si sono trovati a dover elargire mazzette a poliziotti indiani corrotti che erano piombati nel loro albergo (magari la sera prima di partire) accusandoli di essere trafficanti di droga (e magari mettendo qualche “prova” qua e la) e chiedendo soldi per “chiudere un occhio”. Temiamo che nei confronti degli italiani questa pratica verrà accentuata. Non ci spieghiamo nemmeno perché ancora non ci sia su Viaggiare Sicuri un alert riguardante in particolare lo Stato del Kerala dove questa possibilità è chiaramente più alta.

Invitiamo pertanto la Farnesina a provvedere quanto prima ad emettere un avviso di pericolo riguardante l’India e nel contempo invitiamo la sezione che si occupa di detenuti italiani all’estero (ufficio terzo della Direzione Generale per gli italiani all’estero) ad accertarsi che i cittadini italiani attualmente detenuti in India non vengano sottoposti a eventuali ritorsioni da parte delle autorità indiane. Non vorremmo che ci si dimenticasse di altri cittadini italiani detenuti in India e gradiremmo che la stessa attenzione dedicata giustamente ai due marò venga dedicata anche ad altri nostri connazionali finiti in quel tritacarne che è la giustizia indiana.

La redazione