Palestina? Quale Palestina?

Ieri ho letto un articolo del 6 dicembre di tale Chantal Meloni su il Fatto Quotidiano (qui il link) nel quale l’autrice, dopo una spiegazione razionale su quello che voglia dire il riconoscimento della Palestina come “stato osservatore” all’ONU (praticamente niente), si spinge molto oltre a arriva a chiedere l’incriminazione di Israele alla Corte Penale Internazionale.

Ma perché l’autrice avanza questa richiesta? Perché secondo lei, o meglio, secondo quello che ha letto nel sito del Palestinian Center for Human Rights la costruzione di colonie israeliane a Gerusalemme Est comporta una grave violazione dell’art. 49 della IV Convenzione di Ginevra. Cavoli, c’è di che impressionarsi per una citazione così dettagliata. Ma cosa dice l’art. 49 della IV Convenzione di Ginevra che ha fatto scattare la richiesta della Meloni? Al primo paragrafo recita:

I trasferimenti forzati, in massa o individuali, come pure le deportazioni di persone protette, fuori del territorio occupato e a destinazione del territorio della Potenza occupante o di quello di qualsiasi altro Stato, occupato o no, sono vietati, qualunque ne sia il motivo.

Quindi, secondo la Meloni (e il PCHR) Israele violerebbe questo fondamentale articolo perché deporterebbe i cittadini palestinesi fuori dal loro territorio. Prima domanda: quel’è il territorio della cosiddetta Palestina? No perché questa cosa va chiarita. Il territorio dove sorgeranno le colonie, denominato “area E1”, non è territorio palestinese, è territorio conteso. C’è differenza tra territorio conteso e territorio di un altro Stato. In un territorio conteso non si può parlare di “occupazione” parola che invece andrebbe applicata quando uno Stato invade un altro Stato sovrano e ne occupa una parte (per esempio vale per Cipro Nord occupata dalla Turchia, ma qui nessuno fiata). E poi, a meno che non mi sia persa qualcosa, la Palestina come stato non esiste ancora.

Ed è qui il problema, perché la IV Convenzione di Ginevra fa un chiarissimo riferimento ad uno “Stato occupato” e non a un “territorio conteso”. Tecnicamente e invertendo i fattori si potrebbe quindi affermare l’esatto contrario, cioè che sono gli arabi a occupare illegalmente il territorio israeliano dato che gli arabi, a differenza degli israeliani, uno Stato non ce l’hanno.

Ora, chiaramente non voglio dire che gli arabi che abitano la Palestina non abbiano il Diritto di crearsi un loro Stato. Sono già una entità (la ANP) e forse un domani riusciranno a diventare uno Stato vero e proprio, ma non occupando territori israeliani (come Gerusalemme) oppure, come vorrebbe la Meloni, inglobandosi nello Stato di Israele.

Per ora la Palestina è come l’Isola che non c’è di Peter Pan, dicono che ci sia ma nessuno la vede. Quando sarà uno Stato con confini ben definiti (non certo dagli arabi) allora se Israele occuperà una fetta del territorio arabo si potrà accusare di violazione dell’art. 49 della IV Convenzione di Ginevra. Per ora forse sarebbe il caso che quella accusa venisse rivolta alla Turchia per Cipro, oppure alla Cina per il Tibet.

Miriam Bolaffi