I media italiani ne parlano poco, presi some sono dalle liti da cortile dei partiti politici, ma gli ultimi fatti relativi ad una operazione antiterrorismo in Francia rilanciano un problema che, proprio grazie alla distrazione dei media e delle istituzioni, si è fatto sempre più pesante, quello del terrorismo nazi-islamico e antisemita.
Proprio i media avevano trascurato due importanti segnali che arrivavano dalla Francia e dalla Svezia. Il primo segnale è arrivato da Parigi il 19 settembre quando un commando di due persone lanciava una bomba a mano all’interno di un negozio Kosher (qui il link alla notizia). Il secondo segnale arrivava il 28 settembre da Malmo, in Svezia, quando un ordigno è stato fatto esplodere davanti ad un centro ebraico (qui il link alla notizia). In mezzo a questi due fatti tutta una serie di piccoli episodi, di cui si trova traccia sui social network, di intolleranza e di antisemitismo, episodi che invece che diminuire si moltiplicano in modo davvero preoccupante.
Ora la Francia ha identificato gli autori dell’attentato di Parigi ed emerge una realtà che definire preoccupante è puro eufemismo. Uno degli autori dell’attentato era un certo Jérémie Louis-Sidney, uomo francese convertito all’Islam, che prima di essere abbattuto dalla polizia ha trovato il tempo di ferire gravemente due poliziotti francesi e che, secondo l’intelligence francese, stava preparando un attentato di grandi dimensioni contro obbiettivi ebraici. Nella stessa operazione l’antiterrorismo francese ha arrestato altri 11 uomini islamici e ne sta cercando altri. E’ chiaro che ci si trova di fronte a una vera e propria cellula terrorista organizzata che stava organizzando attentati contro la comunità ebraica in Francia. Secondo la polizia si tratterebbe di una rete salafita che otteneva finanziamenti da un imprecisato stato del Golfo Persico.
Il fatto veramente preoccupante è che queste cellule terroristiche trovano sempre più terreno fertile nel fare proselitismo nel mondo nazista e antisemita occidentale. C’è una vera e propria esplosione di convertiti in Europa, uomini che spesso sposano giovani donne islamiche che li “convincono” a convertirsi all’Islam. E quando non sono convertiti sono legati a movimenti nazisti che prestano la loro mano d’opera e la loro logistica a questi gruppi. E’ questo quello che sta emergendo dalle indagini francesi, un fenomeno che verosimilmente coinvolge anche altri paesi Europei.
La Svezia, per esempio, è diventato teatro di diversi attacchi antisemiti. Qualche tempo fa un gruppo di ragazzi magrebini ha malmenato un ragazzo di fede ebraica nella metropolitana di Stoccolma mettendo online il video del pestaggio. Ebbene, nessun passante è intervenuto e la polizia svedese non ha arrestato gli autori di quel pestaggio sebbene fossero perfettamente riconoscibili. Altri episodi simili si sono verificati in atri contesti in Svezia, Danimarca, Gran Bretagna e persino in Italia, a Roma, dove pochi giorni fa due ragazzi di fede ebraica che avevano al collo la Stella di David sono stati pesantemente insultati da un gruppo di marocchini in un bar del centro senza che nessuno intervenisse.
Sono segnali che non possono essere più sottovalutati proprio a seguito i quello che sta emergendo dalle indagini francesi, cioè che in Europa si sta formando una “santa alleanza” tra l’islamismo salafita e gruppi di nazisti organizzati, una alleanza che ha come obbiettivo l’ebraismo e la comunità ebraica in Europa. E dopo gli ebrei toccherà ai cristiani perché è questo il percorso che vuole fare questa gente.
E’ arrivato il momento che le istituzioni europee e i singoli Stati affrontino con decisione questo problema che sta dilagando nell’indifferenza totale. Fino ad oggi gli unici a parlare chiaro in questo senso sono stati proprio i francesi che per bocca del loro Presidente, François Hollande, hanno fatto sapere che non permetteranno all’estremismo islamico e all’antisemitismo di prendere piede in Francia. Un esempio da seguire.
Sharon Levi