La resa della democrazia di fronte alla prepotenza islamica

Adesso lo sappiamo con certezza: Christopher Stevens è stato letteralmente linciato dalle bestie di Ansar al-Sharia, le stesse bestie che qualche giorno fa hanno diffuso un comunicato dove affermavano che “l’Islam e la democrazia sono incompatibili”.

Proprio così, lo riportava qualche giorno fa la BBC. Un leader di Ansar al-Sharia ha diramato un comunicato dove spiega che “la democrazia è una condizione umana in cui le leggi sono fatte da persone. Solo Dio ha il potere di fare la legge e per questo motivo l’Islam e la Sharia sono incompatibili con la democrazia”. Come si fa a non chiamare “bestie” queste persone? Non che non lo sapevamo che gli islamici la pensassero così, ma ogni tanto è bene sentirlo ricordare da loro. E’ proprio per questo che cresce l’indignazione per l’omertoso silenzio di Obama e dei media (in generale, non solo quelli vicini a lui) sulle modalità del linciaggio dell’ambasciatore americano in Libia, Christopher Stevens. Mentre non si è perso un secondo a dare falsamente la colpa agli ebrei e a Israele per la produzione di quel cortometraggio di serie zeta, si omette dolosamente di raccontare come queste bestie hanno seviziato con un palo, massacrato e poi trascinato per le vie di Bengasi al grido di Allahu Akbar il corpo del povero ambasciatore americano, come si faceva una volta con le prede di caccia.

C’è da chiedersi il perché e francamente trovo inspiegabile questo atteggiamento da parte di coloro che si definiscono “la democrazia per eccellenza”. Trovo inspiegabile che si mandino agenti federali a caccia del produttore del film, che la Casa Bianca chieda a Google la rimozione del trailer da Youtube, trovo inspiegabile che il video che mostrava il linciaggio dell’ambasciatore americano sia stato rimosso (bastava condizionare la visione come si fa con altri video cruenti). Mi da l’impressione di una resa totale a queste bestie islamiche. E’ come se la democrazia americana abbia fatto un salto indietro a prima della guerra di indipendenza, perché dopo uno dei fondamenti della Carta Costituzionale degli Stati Uniti è stato la libertà di parola e di pensiero, due fondamenti che in questa vicenda sono stati allegramente calpestati.

Certo, si può non apprezzare il video, lo si può criticare, lo si può giudicare persino una schifezza, ciò non toglie che il suo produttore aveva tutto il Diritto di esprimere le sue opinioni. Qualche giorno fa su un forum islamico che pullula di video di attentati, di massacri contro cristiani e dove gli utenti inneggiano allo sterminio degli ebrei, è uscito un video di un predicatore egiziano che dava alle fiamme un Vangelo e ci orinava sopra. Come dovremmo reagire noi a questo insulto alla religione cristiana? Dovremmo attaccare le ambasciate egiziane o avremmo dovuto organizzare una manifestazione di protesta contro la visita di Mohammed Morsi in Italia. Invece stiamo zitti e buoni perché non è nel nostro DNA scatenare violenza per questioni di religione o di ideologie. Al contrario dei musulmani che invece non aspettano altro. Mi fanno ridere i detrattori della lotta all’Islam integralista quando cercano di girare la frittata e ci accusano di voler scatenare una guerra di religione. Loro (i musulmani) sono secoli che portano avanti una guerra di religione contro di noi e, NOI, ce ne stiamo buoni ad aspettare.

A me sembra tanto che si sia di fronte a una vera e propria resa del concetto stesso di democrazia di fronte alla prepotenza islamica. Mi sembra di essere come quei cristiani che ai tempi di Roma aspettavano in silenzio di essere portati al Colosseo per essere dati in pasto ai leoni mentre la gente tutto intorno urlava ubriacata dal sangue e da tanta violenza.

Ora, personalmente credo chi si sia ad un bivio: o ci si arrende al concetto espresso dal leader di Ansar al-Sharia secondo cui “l’Islam è incompatibile con la democrazia”, si diventa tutti musulmani o ci si fa sbranare dai leoni, si buttano nella pattumiera le lotte per la democrazia e semplicemente ci si assoggetta all’Islam. Oppure decidiamo di ribellarci, di reagire, di combattere per i nostri figli e per mantenere le conquiste democratiche dei nostri nonni.  Non c’è una via di mezzo, quella che i buonisti o i pacivendoli chiamano “integrazione” o “convivenza pacifica”.

Ieri ho spiegato a utente di questo sito qual è il ruolo di questa associazione e gli ho detto che noi difendiamo i Diritti Umani e quindi combattiamo l’Islam integralista perché sono due elementi agli antipodi. La conferma sta proprio nelle parole del leader di Ansar al-Sharia: la democrazia è una condizione umana in cui le leggi sono fatte da persone. Solo Dio ha il potere di fare la legge e per questo motivo l’Islam e la Sharia sono incompatibili con la democrazia.

Franco Londei