Come volevasi dimostrare Teheran ha raggiunto il suo obbiettivo primario, quello di prendere ulteriore tempo. Nulla di fatto ai colloqui sul nucleare iraniano che si sono tenuti lunedì e martedì a Mosca e tutto di nuovo rinviato di un mese. Prossima presa per i fondelli prevista per il mese di luglio in Turchia.
Questo è lo scontato risultato della due giorni di colloqui sul nucleare iraniano tra il gruppo dei 5+1 e il regime iraniano. Un nulla di fatto che concede agli Ayatollah altro tempo prezioso per preparare la loro bomba atomica e per mettere in sicurezza i siti nucleari da eventuali bombardamenti.
Chissà come sarà contenta la Ashton che sulla “soluzione diplomatica” ha puntato tutto con il risultato che dai primi colloqui sono trascorsi 15 mesi senza che da Teheran sia stato ottenuto niente, nemmeno un simbolico passo indietro. Anzi, in questi 15 mesi sono stati scoperti siti segreti, centrifughe per l’arricchimento dell’uranio non dichiarate e, soprattutto, è stato impedito agli ispettori dell’AIEA di entrare in due siti considerati molto sospetti , quelli di Fordo e Parchin.
Nei giorni scorsi Israele aveva fatto capire chiaramente di non essere più disposto ad aspettare i risultati, davvero improbabili, dei colloqui con Teheran. La tattica iraniana è chiarissima e anche un cieco la vedrebbe: tirare a prendere tempo per raggiungere il suo obbiettivo di dotarsi di armi nucleari.
Cosa farà adesso Israele è un mistero, ma è molto improbabile che se ne stia con le mani in mano mentre il mortale nemico iraniano si attrezza per la sua distruzione. E’ una questione di sopravvivenza e su questo si baserà la linea di Israele nelle prossime settimane.
Sarah F.