La miniera dell’odio antisemita

Ieri in Israele e in tutto il mondo si è commemorata la giornata della memoria, un giorno che ogni anno ricorda all’umanità lo sterminio di sei milioni di ebrei per mano nazista. Io che non sono ebreo ma che per tanti motivi sono vicino a Israele e al popolo ebraico, sento questa giornata come se toccasse me direttamente, come se anche io fossi ebreo.

In questi giorni in cui torna sinistra la parola “sterminio degli ebrei”, in cui sempre più numerosi sono gli episodi di antisemitismo, questa ricorrenza fa riflettere in modo particolare. Mi torna in mente un profetico articolo di Miriam scritto ormai due anni fa (questo il link) nel quel parlava della prossima Shoah, il prossimo sterminio degli ebrei, quello che come nel caso nazista viene pianificato a tavolino e messo in atto. Ecco, a me sembra che quello a cui stiamo assistendo in questi giorni sia qualcosa di pianificato e non qualcosa di casuale. Magari mi sbaglio, magari sto scadendo nella retorica oppure mi sto improvvisamente trasformando in un Giulietto Chiesa e vedo complotti ovunque, ma credo che la nostra Miriam avesse ragione.

Non voglio stare qui a ripetere quali sono i nemici di Israele e del popolo ebraico, li conosciamo tutti e noi ne parliamo quasi ogni giorno, no, a preoccuparmi non sono (solo) i nemici conosciuti ma sono soprattutto quei nemici che operano nel buio e che magari appaiano come “amici” mentre invece collaborano e trattano con i nemici. Negli atteggiamenti di questi “finti amici” vedo quella deliberata scelta criminale che sta dietro a ogni decisione che comporta una pianificazione. A volte è persino imbarazzante la sfrontatezza con cui certi “finti amici” parlino in un modo per poi agire in senso totalmente contrario. Dicono che l’Iran è un pericolo ma poi stringono accordi segreti con gli Ayatollah (Obama). Dicono che Hamas è un gruppo terrorista ma poi ci fanno a bacini ad ogni occasione (Catherine Ashton). Sostengono che Israele ha Diritto ad esistere ma poi fanno di tutto per minarne la sicurezza (Obama & Ashton) mettendone seriamente a rischio l’esistenza.

Sono questi finti amici che come nel 1939 fanno finta di non vedere cosa sta accadendo. Anche allora tutti sapevano ma si giravano dall’altra parte. Oggi avviene la stessa cosa, tutti sanno, tutti conoscono quali sono gli obbiettivi finali di gente come Ahmadinejad, Hamas o Hezbollah, però fanno finta di non vedere, si girano dall’altra parte o, peggio ancora, diventano complici di questi fanatici.

Io non credo che parlare di un nuovo rischio di sterminio per gli ebrei sia esagerato. Lo so, adesso i soliti anti-israeliani diranno che anche io soffro della “sindrome da accerchiamento” come i miei amici di Gerusalemme. A parte che basta dare una occhiata alla posizione di Israele per capire che l’accerchiamento non è affatto una sindrome ma è tremendamente reale, e poi l’escalation di odio antisemita a cui si assiste ormai quotidianamente non può non riportare alla mente cosa avvenne con l’avvento di Hitler, la campagna stampa contro gli ebrei rei di essere colpevoli di qualsiasi cosa avvenga nel mondo. Provate a dare una occhiata a uno qualsiasi dei siti o blog anti-israeliani e vi renderete conto che a loro confronto Goebbels era un dilettante della disinformazione.

E’ questa miniera d’odio a preoccuparmi, una miniera che invece di esaurirsi ogni giorno mostra un nuovo filone, una nuova trovata, una nuova menzogna per mettere in difficoltà Israele e tutto il popolo ebraico.

Beh, lasciatemi dire che questa miniera va chiusa, con le buone o con le cattive, perché una differenza c’è tra quello che è avvenuto durante la seconda guerra mondiale e oggi: c’è Israele e, soprattutto, non ci sono ebrei disposti a farsi massacrare senza reagire. E dovranno essere gli amici veri di Israele a dare la spinta anche per quelli falsi. Certo, siamo pochi, ma siamo assolutamente decisi e schierati senza alcuna titubanza. Questo anche per chiarire a coloro che ci “accusano” di essere schierati a prescindere che, SI, siamo decisamente schierati e nulla o nessuno ci farà cambiare idea.

Franco Londei