Quando si inviano aiuti umanitari sottoforma di denaro nella Striscia di Gaza non controllati da alcuna organizzazione internazionale quale per esempio l’Onu o la UE, si può parlare realmente di un aiuto ai palestinesi oppressi dalla dittatura di Hamas oppure c’è il rischio che quei fondi di denaro finiscano proprio nelle mani di Hamas e servano per comprare armi?
La domanda è più che lecita dato che quando si nomina Hamas si parla di un gruppo terrorista universalmente riconosciuto come tale e non di un Governo regolare che amministra democraticamente un territorio. Oltretutto si parla di un gruppo armato che ha come obbiettivo lo sterminio di un altro popolo, quello ebraico. La cosa ce la siamo chiesti dopo che ieri un tribunale olandese ha ribaltato una precedente sentenza che aveva bloccato dei fondi in denaro provenienti dalla sezione olandese della IHH turca e destinati alla Striscia di Gaza. La prima sentenza li aveva bloccati in quanto il rischio che finissero nelle mani di Hamas e quindi andassero a finanziare il terrorismo, era molto alto (praticamente certo), la sentenza di ieri ha invece sboccato quei fondi in quanto, secondo il tribunale di Amsterdam, non ci sarebbero prove che quel denaro finisca nelle mani di Hamas.
Ora, con tutto il rispetto per l’autorità di giustizia olandese, sostenere che “manca la certezza che una somma di denaro inviata nella Striscia di Gaza non finisca nelle mani di Hamas” è una cavolata pazzesca che può essere dettata solo ed unicamente dalla volontà di nuocere a Israele e non certo da ragioni di Diritto e di giustizia. Il fatto stesso che l’Olanda permetta alla IHH, una Ong turca sospettata di sostenere finanziariamente diversi gruppi terroristici islamici, di operare direttamente sul suo territorio la dice molto lunga su come la pensino gli olandesi in merito alla lotta al terrorismo. Infatti, sostenere che qualsiasi somma di denaro inviata o portata a mano nella Striscia di Gaza non finisca nelle mani di Hamas, significa negare una palese evidenza essendo tutto il mercato finanziario, umanitario e commerciale della Striscia di Gaza nelle mani del gruppo terrorista palestinese.
Di fatto, la decisione presa ieri dal tribunale di Amsterdam legalizza il finanziamento al terrorismo permettendo l’invio di cospicue somme di denaro ad un gruppo riconosciuto universalmente come terrorista.
Al momento non si registrano reazioni da parte del Governo israeliano a questa decisione che apre una autostrada al finanziamento ad Hamas mascherato da aiuto umanitario. Ci sono invece le logiche reazioni di giubilo della IHH che, tra la sua sezione olandese e quella tedesca (anche qui ci sarebbe da fare un ragionamento) raccoglie tra la numerosa comunità islamica milioni di euro da destinare a quelli che loro sostengono essere aiuti umanitari e che invece sono un vero e proprio sostegno economico ad Hamas.
Non ci sono reazione nemmeno in seno all’Unione Europea di cui l’Olanda fa parte, forse perché ancora nessuno si è reso conto della bestialità di questa decisione e dell’assurdo paradosso che rappresenta nella lotta al terrorismo. Per questo motivo in mattinata invieremo un esposto al Parlamento Europeo affinché si provveda al più presto a richiamare l’Olanda ad un giusto comportamento e ad un controllo capillare dei flussi di denaro che vanno dalla sede olandese della IHH direttamente o indirettamente nella Striscia di Gaza.
Un fatto è certo, con questa decisione l’Olanda finanzia di fatto il terrorismo islamico e crea un pericolosissimo precedente in seno all’Unione Europea, un precedente che in futuro permetterà di mascherare il sostegno economico a un gruppo terrorista con il giusto sostegno umanitario.
Noemi Cabitza