Raccogliamo il grido di dolore del padre di Housein Ronaghi Maleki, blogger e prigioniero politico di 26 anni, detenuto nella prigione di Evin, in Iran, dal 13 dicembre 2009 con varie false accuse di tradimento per aver diffuso notizie sulla repressione in Iran, accuse per le quali il regime iraniano lo ha condannato a 15 anni di reclusione che, nella prigione di Evin, equivalgono a una pena capitale.
Mr. Maleki ha rilasciato una intervista/appello alla HRANA (Human Rights Activist News Agency) nella quale afferma che «suo figlio sta morendo in prigione a causa delle torture alle quali è stato sottoposto nella prigione di Evin». Secondo quanto riferito dal sig. Maleki, le autorità iraniane gli vietano di far visita al figlio e lo tengono all’oscuro delle sue condizioni di salute. Le ultime notizie in suo possesso sono che Housein Ronaghi soffriva di un gravissimo problema ai reni. Aveva una forte infezione, non controllava più la minzione e aveva fortissimi dolori.
Il sig. Maleki lancia un appello a tutte le organizzazioni umanitarie e alle organizzazioni per la difesa dei Diritti Umani affinché facciano pressione sul Governo iraniano per costringerlo a fornire a Housein Ronaghi Maleki tutte le cure di cui ha bisogno e affinché permettano alla famiglia di vederlo. L’appello è rivolto anche alle istituzioni mondiali quali l’Onu e al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite.
Housein Ronaghi Maleki, 26 anni, blogger e attivista dei Diritti Umani, è stato arrestato il 13 dicembre 2009 ed è stato da subito portato nel carcere di Evin nella famigerata sezione 2A, dove è rimasto in totale isolamento per 10 mesi durante i quali è stato sottoposto a tutte le torture possibili immaginabili allo scopo di “farlo confessare” in merito alla sua appartenenza a un gruppo sovversivo. Maleki non ha mai confessato nonostante le torture. In realtà l’unica colpa di Housein Ronaghi Maleki è quella di aver diffuso notizie sulla sanguinaria repressione del regime iraniano durante le manifestazioni post-elettorali. Durante il periodo di detenzione Maleki è stato operato due volte, ma appena operato e contro l’opinione dei medici, è stato riportato subito in carcere senza che abbia avuto il tempo di recuperare. Secondo le ultime informazioni il ragazzo avrebbe perso l’80% delle funzionalità di un rene e il 20% dell’altro.
Nel nostro piccolo abbiamo subito avviato una iniziativa presso il Consiglio de Diritti Umani dell’Onu nella quale chiediamo un immediato interessamento al caso di Housein Ronaghi Maleki e invitiamo tutte le organizzazioni per la difesa dei Diritti Umani a fare altrettanto. Chiediamo che Housein Ronaghi Maleki venga visitato da un medico esterno, che gli vengano fornite tutte le cure del caso e che alla famiglia venga concesso il permesso di vederlo. In Iran, secondo stime delle organizzazioni per la difesa dei Diritti Umani iraniane, ci sono almeno 1.000 attivisti dei Diritti Umani attualmente imprigionati dei quali oltre 300 sono blogger.
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Secondo Protocollo