E’ davvero paradossale che nella settimana in cui il Tribunale Penale Internazionale chiede l’arresto di Gheddafi, di suo figlio e del capo dei servizi segreti libici, per crimini contro l’Umanità, su quello che accade in Siria continua a stendersi un omertoso e complice silenzio.
Anche ieri si registrano altri 24 morti il che, secondo la dissidenza siriana, porta il numero totale delle vittime ad oltre 500 (ma qualcuno afferma che sarebbero tra gli 800 e i 1.300) dall’inizio delle proteste. Come sempre da 14 settimane a questa parte, dopo la preghiera del venerdì, la gente è scesa in strada per chiedere le dimissioni di Bashar Al-Assad sfidando il divieto imposto dal regime e la durissima repressione. E repressione è stata. La città più colpita è stata Homs dove, secondo Razan Zaitouna, avvocato per i Diritti Umani e importante dissidente, ci sarebbero stati 18 morti. Le altre vittime sono segnalate nella provincia centrale di Idlib (tre le vittime), nei sobborghi di Damasco (due vittime) e a Lakatia (una vittima). Ma diverse vittime vengono segnalate anche nella città curda di Hama anche se in questo caso mancano le conferme.
E mentre in Siria i civili vengono letteralmente massacrati, il mondo rimane a guardare limitandosi a qualche stupida quanto inutile presa di posizione, come quella di ieri da parte del Segretario USA, Hillary Clinton, la quale “ha condannato l’uccisione di civili in Siria ed ha ammonito Assad invitandolo a proporre riforme”. Ma cosa vuol dire “ammonire” Assad? Qui si parla di un uomo che ha ordinato l’uccisione di centinaia di civili e la fuga di migliaia di persone verso la Turchia e il Libano, altro che Gheddafi. Non ci si può limitare ad “ammonirlo” minacciando improbabili ritorsioni. Occorre deferirlo alla Corte Penale Internazionale per crimini contro l’Umanità, altrimenti si manda un segnale sbagliato a tutti i dittatori del mondo che non dispongono di grandi giacimenti di petrolio sotto al sedere come il rais libico. Gli si dice che verranno colpiti solo se ci sono degli interessi da difendere, altrimenti verranno solamente “ammoniti”. Per i crimini commessi da Gheddafi (nemmeno mai documentati) si è scatenata una vera e propria guerra mentre per i documentatissimi crimini di Bashar Al-Assad ci si limita ad un semplice ammonimento, come si fa con i bambini cattivi. Siamo veramente al ridicolo.
Ribadiamo quindi la nostra ferma richiesta al Governo italiano e all’Unione Europea di chiedere al Tribunale Penale Internazionale di incriminare Bashar Al-Hassad per crimini contro l’Umanità. Forse questo non fermerà il massacro di civili in Siria, ma almeno sarà un passo più concreto di quelle stupide e inutili “ammonizioni” che continuano a lanciare gli americani.
Sharon Levi