E’ prevista per oggi la “giornata dell’onore” in Siria, una manifestazione di popolo contro il Governo che si dovrebbe tenere dopo la preghiera del venerdì. Ad organizzarla alcuni attivisti per i Diritti Umani che hanno diffuso l’iniziativa via web.
La polizia segreta siriana durante questa settimana ha effettuato decine di arresti di attivisti dei Diritti Umani senza però riuscire a stroncare il movimento. Il messaggio che circola sui social network (Twitter e Facebook in particolare) chiama la popolazione a scendere pacificamente in piazza per protestare contro il Governo di Assad e per le sue politiche filo-iraniane che rischiano di trascinare il Paese in un terribile guerra. I manifestanti chiedono riforme democratiche, parità di Diritti tra uomo e donna, un riforma laica dello Stato e la fine dello stato di emergenza.
Questa settimana il governo siriano ha accusato Israele di inviare messaggini (sms) ai cittadini siriani per invitarli a scendere in piazza e contestare il governo. Gli hanno risposto gli attivisti dei Diritti Umani i quali hanno smentito che ci sia Israele dietro alle proteste in Siria e hanno rilanciato una iniziativa volta a denunciare come il Governo siriano critica sempre Israele per come si comporta con i palestinesi ma gli uomini di Assad sono peggiori in quanto fanno al popolo siriano quello di cui accusano gli israeliani.
Il governo siriano ha predisposto per oggi un grande dispiegamento di uomini della polizia segreta in borghese con il compito di infiltrarsi tra i manifestanti. Gli organizzatori della manifestazione hanno invitato i partecipanti a non cadere nelle provocazioni e a rimanere il più uniti possibile per evitare che gli uomini di Assad isolino gruppi di giovani per poi trarli in arresto. Le manifestazioni in Siria sono idealmente vicine a quelle che da alcune settimane si susseguono in Libano per protestare contro l’alleanza di Hezbollah con l’Iran. Anche a Damasco i giovani siriani vedono l’alleanza con Teheran come un vero e proprio suicidio e un pericolo per la Siria.
Secondo Protocollo Israel