Vaticano e abusi sessuali: ma delle vittime, chi si occupa?

E’ un fiume in piena che non accenna a diminuire la sua forza distruttiva lo scandalo dei preti pedofili che sta scuotendo le fondamenta del Vaticano. Ogni giorno escono nuove rivelazione e i numeri delle vittime si vanno sempre più gonfiando. Già…. le vittime, le uniche veramente dimenticate da tutti, dai carnefici e dagli aguzzini dei carnefici.

Ed è proprio dai numeri che vorrei partire per far capire quanto colossale sia il sistema di abusi insabbiato dal Vaticano, perché a questo punto di insabbiamento occorre parlare. In Irlanda due distinti rapporti denunciano migliaia di abusi commessi da preti pedofili tra gli anni cinquanta e il 2004. Negli Stati Uniti sono oltre 4.000 gli abusi denunciati negli ultimi cinquant’anni. In Germania, solo nel 2010, sono stati denunciati oltre 300 abusi sessuali commessi da sacerdoti. Tra questi oltre 170 sono riferibili a bambini. Nei Paesi Bassi è in corso una inchiesta per oltre 200 casi di abusi sessuali. In Austria c’è un vero e proprio maremoto con decine di denunce che arrivano da ogni parte del Paese. In Svizzera al momento sono 60 le denunce di abusi sessuali ma è prevedibile che aumenteranno. In Italia, infine, l’episodio più grave di cui si è a conoscenza è quello che riguarda 67 allievi di un istituto religioso nei pressi di Verona che hanno denunciato di aver subito abusi da 24 religiosi. Ma anche da noi la bomba è appena scoppiata.

A vedere i media, soprattutto americani e inglesi, tutti puntano il dito su Benedetto XVI come responsabile degli insabbiamenti che, occorre dirlo, ci sono stati e probabilmente ci sono tutt’ora. Tuttavia sembra più un accanimento contro il Vaticano e contro il Pontefice piuttosto che una più che giusta richiesta di giustizia. Infatti nessuno parla mai delle vittime, delle conseguenze che hanno avuto sulla loro vita gli abusi sessuali subiti dai prelati e su cosa fare per limitare queste conseguenze. I giornalisti, in fondo, si stanno comportando esattamente come la Chiesa che con il suo appellarsi al Diritto Canonico evita di sottoporsi al Diritto Civile e Penale ma, soprattutto, nell’esatto momento in cui insabbia gli abusi considera le vittime di detti abusi come un “elemento secondario”. Anche i giornalisti e gli analisti sembrano considerare le vittime degli abusi come un elemento secondario o addirittura come un mezzo per affondare la lancia della polemica sulla Chiesa Cattolica.

La Chiesa Cattolica e quindi il Vaticano hanno immense responsabilità in questa vicenda (ne abbiamo parlato qui) ma non facciamo l’errore di dimenticarci delle vittime o di considerare che per loro una semplice somma di denaro possa lenire le ferite interiori (negli USA l’arcidiocesi di Boston ha messo a tacere tutti con 85 milioni di dollari). Le ferite psicologiche su un bambino abusato sessualmente sono pressoché inguaribili e possono condizionare la sua intera esistenza. Queste persone vanno aiutate psicologicamente e non solo “risarcite” giusto per sentirsi più a posto con la coscienza.

A mio avviso, oltre che a pretendere che la Chiesa Cattolica consegni alle magistrature di tutto il mondo i nominativi dei prelati (di qualsiasi livello) che si sono macchiati di questi immondi crimini e che quindi superi il concetto di Diritto Canonico posto ad un livello superiore rispetto al Diritto Civile, Penale e Umano, visti i numeri importanti (che oltretutto crescono quotidianamente), occorre pensare al recupero psicologico delle vittime considerandole, quindi, come un “elemento primario” e non più secondario come è stato fatto fino ad ora da tutti. E’ perfettamente chiaro a tutti che qui si sta parlando di migliaia di bambini, un numero che oltretutto, presumibilmente, aumenterà nelle prossime settimane.

Si cerchino e si perseguano i responsabili di questi immondi crimini, ma non ci si dimentichi delle vere vittime degli abusi sessuali, gli unici che fino ad ora hanno pagato per il silenzio colpevole delle gerarchie vaticane.

Bianca B.