Ilham Mahdi Shui al-Asi, era questo il nome della piccola 13enne deceduta qualche giorno fa in Yemen a causa delle gravi lesioni all’apparato genitale provocate da un orco (definirlo uomo è troppo) che l’aveva comprata e poi sposata.
La cosa è venuta fuori grazie a “Forum al-Shaqaiq” una organizzazione per la difesa dei Diritti Umani yemenita che ha denunciato il fatto e indicando la piccola Ilham come una “martire dei matrimoni combinati”. La storia è raccapricciante ma consueta da quelle parti e in altri Paesi islamici. Un uomo, non importa di che età, compra una bambina come moglie direttamente dai genitori della stessa. Alcune volte la paga con denaro sonante, altre volte concede una sua famigliare (figlia, sorella ecc. ecc.) come moglie ad un uomo dell’altra famiglia (matrimonio di scambio). Fatto sta che nella maggioranza dei casi le “mogli” sono poco più che bambine. Eppure la legge islamica lo permette. Se una bambina ha raggiunto l’età delle mestruazioni (tra gli 11 e 13 anni ma anche prima in rari casi), può essere data in moglie e, soprattutto, può avere rapporti sessuali.
Come si diceva, la cosa è usuale nei Paesi musulmani e, soprattutto, è perfettamente legale. Nell’Islam non esiste il reato di pedofilia e una bambina è costretta a subire un matrimonio imposto prima e la violenza sessuale poi. Molte bambine, come la piccola Ilham, muoiono per le gravi lesioni riportate durante questi rapporti sessuali. Molte altre, rimaste incinta, muoiono dando alla luce il bambino che, chiaramente, è troppo grande per stare nella pancia di una bambina. Uso volontariamente termini poco tecnici per rendere bene l’idea.
Ogni anno, nel silenzio più assoluto, muoiono centinaia di bambine come è morta la piccola Ilham Mahdi Shui al-Asi, una strage di innocenti che va fermata a tutti i costi. E se qualcuno pensa che queste cose avvengono solo nei Paesi islamici si sbaglia di grosso. Queste usanze sono ben radicate anche in occidente, importate dagli uomini musulmani. E se in occidente la legge in teoria punisce questi veri e propri atti di pedofilia, in pratica tutti i Governi (nessuno escluso) tollerano quelle che vengono chiamate “usanze religiose”. La regola è “non interferire”.
Invece è ora di interferire, è ora di intervenire per liberare queste bambine da una legge medioevale che le costringe ad atti che definire contro natura è dir poco. Si inizi a intervenire seriamente in occidente senza paura di “interferire nelle usanze religiose”, non c’è niente di religioso in tutto questo. C’è solo la porcheria di uomini che andrebbero chiamati senza indugio con il loro nome: maiali. Almeno lo si faccia in occidente perché farlo nei paesi islamici sarà problematico, anche se qualcosa bisogna pur fare per interrompere questa strage di innocenti. Si inizi, per esempio, con il finanziare i movimenti femministi nei Paesi islamici. Si continui poi con forti pressioni internazionali sui Governi affinché introducano leggi a tutela della donne minorenni e contro i matrimoni combinati. In occidente si punisca severamente chi si macchia di questi orrendi crimini e, soprattutto, si rendano le donne musulmane consapevoli dei loro Diritti affinché si ribellino alla misoginia degli uomini musulmani.
E se qualcuno si fosse chiesto del perché l’Islam tace sugli scandali pedofili che stanno investendo la Chiesa cattolica, ora lo sa.
Amina A.