Precipita ora dopo ora la situazione in Egitto. Il Presidente, Mohammed Morsi, ha deciso di proclamare lo stato di emergenza in almeno tre città lungo il canale di Suez e sta valutando l’ipotesi di estendere il provvedimento anche al resto del nord dell’Egitto.
Dopo le sommosse dei giorni scorsi con decine di morti e centinaia di feriti, anche questa mattina si prevedono manifestazioni contro il regime islamico e contro i Fratelli Musulmani. La dichiarazione dello stato di emergenza permette a Morsi di avvalersi dell’esercito e di schierarlo sulle strade, oltre che disporre il coprifuoco, una mossa che ricorda molto da vicino quelle fatte a suo tempo da Mubarak poco prima della sua capitolazione.
Intanto il Paese vive una delle peggiori crisi economiche della sua storia. Gli alberghi del Cairo sono vuoti, praticamente cancellate le crociere sul Nilo, villaggi turistici vuoti sul Mar Rosso, agricoltura in ginocchio sono solo alcuni aspetti della situazione attuale in Egitto.
L’opposizione continua a chiedere le dimissioni di Morsi o, in alternativa, la creazione di un Governo di unità nazionale per traghettare l’Egitto fuori dalla crisi e verso un percorso veramente democratico. Ma i Fratelli Musulmani non vogliono lasciare il potere e si preparano alla durissima repressione della dissidenza con un dubbio non da poco: con chi si schiererà l’esercito?
Sarah F.