Lo confesso, a me l’Islam fa paura. Mi fa paura la mentalità degli islamici di voler convertire il mondo alla loro fede a qualsiasi costo. Mi fa paura quella loro volontà di imporre regole arcane e fuori dal contesto del Diritto anche in Paesi dove sono ospiti e dove la democrazia appare persino come una debolezza della società. Per questo credo poco alle cosiddette “primavere arabe”, perché in tutta onestà non credo che la democrazia possa essere in qualche modo parte dell’Islam.
Sono due concetti diametralmente opposti, una contrapposizione che si evidenzia anche nel cosiddetto “Islam moderato” che poi tanto moderato non è se quanto si è visto ieri sera nella trasmissione di Gad Lerner su La 7 corrisponde all’Islam moderato che c’è in occidente. A dire il vero ho visto quella trasmissione solo a sprazzi (a me non piace Gad Lerner) ma abbastanza per vedere un “islamico moderato” egiziano, presentato come appartenente al movimento che ha scatenato la “primavera egiziana”, che ad una precisa domanda di una ospite israeliana (definita pacifista) che parlava da Tel Aviv in merito alla possibilità che i giovani israeliani e i giovani egiziani possano in qualche modo “colloquiare”, ha risposto praticamente che “non è possibile”, che è un sogno utopico, che Israele non vuole la democrazia islamica in Egitto, che da anni Gerusalemme sfrutta l’Egitto e sostiene la dittatura per ottenere gas a basso costo. Davvero uno spettacolo pietoso, un esempio di complottismo ben alimentato dal solito Gad Lerner che evidenziava come Israele “avesse paura delle primavere arabe”, come se l’instaurazione di una democrazia reale nei paesi arabi fosse un danno per Israele. Davvero ridicolo e falsissimo.
Ma quello che più mi ha colpito in quel dibattito (su Gad Lerner c’è ben poco da dire, lo conosciamo tutti) è stata la previsione che tra pochi anni in Europa ci saranno milioni di islamici pronti a prendere a riempire il deficit di nascite che si sta registrando nel nostro continente. Con una certa soddisfazione un “esperto” (non ricordo il suo nome) ha detto che per questo motivo “l’integrazione europea con l’Islam sarà inevitabile”, anzi, si è lasciato sfuggire che “gli europei verranno integrati”. Capito, il sogno islamico di assimilare le altre culture e religioni si avvererà (che lo si voglia a no) a causa di una questione di numeri.
Finita qui? Nemmeno per idea. E’ emerso che tutti i movimenti che hanno fomentato le cosiddette “primavere arabe” si rifanno e prendono come esempio la “democrazia turca”. Ora, che la Turchia sia una democrazia lo poteva dire solo uno come Gad Lerner o come Moni Ovidia, ospite della trasmissione. E’ vero, hanno specificato che la Turchia è una “democrazia islamica” e che le future “democrazie islamiche” avranno i suoi connotati. In sostanza hanno ammesso che una democrazia islamica non può (e forse non deve) avere gli stessi connotati di una democrazia occidentale compiuta perché affermare che la Turchia sia una democrazia quando Ankara, molto brava a fare la bacchettona con Israele, bombarda senza tanti problemi i civili curdi quando il popolo curdo chiede solamente più Diritti e una certa autonomia (per altro storicamente dovuta, non come i palestinesi), è davvero una pratica spericolata. Lasciamo perdere poi il tono compiaciuto quando l’ospite da Tel Aviv ha detto che i giovani israeliani si rendono conto di essere solo qualche milione di persone circondati da centinaia di milioni di islamici e che quindi “hanno paura” e che “probabilmente dovranno trovare il sistema di convivere con loro”. Insomma, non verrà assimilata solo l’Europa ma anche Israele.
Ecco perché parlo di “trappola islamica” quando passa l’idea delle “primavere arabe” come un passo verso la democrazia e di un “islam moderato” che in effetti non c’è. In molti in Europa sono convinti di questo (Gad Lerner non è solo) e che una convivenza con l’Islam sia possibile. Ho paura che tutte queste persone stiano cadendo in quella trappola. Ho paura che passi l’idea che l’Islam sia compatibile con la democrazia. Non è così e di esempi ne abbiamo a centinaia, anche e soprattutto in Europa (si dia una occhiata a quanto sta avvenendo in Gran Bretagna).
Concludendo, mi pare che gli islamici si stiano approfittando di un certo buonismo che imperversa in Europa per mettere le basi ad una conquista che sognano da secoli. Che poi questa conquista arrivi con l’utero delle donne o con massicce invasioni di immigrati, cambia poco. E’ la democrazia occidentale, rispettosa del Diritto di tutti, a prestare il fianco a questa invasione. E’ il buonismo unito al fatto che ogni voce dissidente viene immediatamente etichettata come “razzista”, che favorisce l’espansione dell’Islam in Europa. Ecco, questo mi fa paura.