Convegno per la Pace, la Democrazia e lo stato di Diritto in RD Congo

Fonte: articolo di Luca Monducci su CÔTE D’IVOIRE COALITION – E’ possibile che ai nostri giorni sia in atto una guerra e un genocidio che ha fatto – in un solo paese – un numero di vittime paragonabili alla II Guerra e alla sterminio degli Ebrei? E’ possibile che ciò accada nell’indifferenza della “comunità internazionale” (ONU Corte Penale ) e nel silenzio dei Media?

Naturalmente SI. Se questo paese è un paese africano – ricco di risorse – e se la complicità delle Lagrandi potenze e degli interessi delle multinazionali è fortemente implicato.

La storia del Congo è davvero la storia di un paese che ha conosciuto la peggiore sorte negli ultimi anni con l’unica felicissima eccezione di aver conosciuto per un brevissimo periodo la guida di Lumumba tra il 60 e il 61 – immediatamente fatto fuori come ben sappiamo dalle potenze coloniali attraverso l’uso di fratelli africani. Passato da un regime di possesso personale del re Belga a un regime dittatoriale appoggiato dagli USA l’amministrazione americana ha poi cambiato politica e utilizza i partner africani – Ruanda in testa per imporre uno sfruttamento economico intenso e criminale e puntellare vari regimi altrettanto illegali e violenti all’interno.

Il dottor BOGA,  presidente della Federazione Ivoriana dei diritti dell’uomo che ha svolto una relazione al bellissimo convegno organizzato a Roma dal comitato “Azione RD Congo 2011” “Tribunale Penale Internazionale e risoluzione dei conflitti. Studio comparativo Cote d’Ivoire – RDC” , riesce a stento a contenere la sua passione nei limiti del rigore scientifico.

“I crimini che sono avvenuti in Congo e che ancora avvengono , di fronte ai quali la gravissima situazione ivoriana ( ma anche la nota e sur-medializzata questione libica ) aderiscono perfettamente alla definizione di crimini di guerra, e genocidio organizzato. La loro dimensione ( oltre 6 milioni di persone) non ha paragoni. La loro certificazione è assoluta. Eppure la CPI non muove un ciglio. Perchè? La Corte penale Internazionale è la corte delle grandi potenze. La sua è una giustizia del più forte. L’ONU ha abbandonato da tempo l’idea di rapporti paritari tra stati ed è il centro di coordinamento degli interessi delle grandi potenze e degli interessi finanziari delle multinazionali.

Gli africani devono reagire a questa situazione e trovare all’interno dei loro popoli la loro salvezza. Combattendo insieme una battaglia pacifica ma decisa.

L’intervento di Boga è stato l’ultimo di una serie di interventi di altissimo livello inizialmente previsti in due giorni e concentrati il solo venerdi 21 a causa del maltempo.

Interessantissimo il quadro che ha voluto dare il Prof .Carlo Carbone– università di Calabria: “I congolesi hanno perso la loro identità storica e le memorie pre-coloniali. Arttraverso il meccanisno dei prestiti ( ipocritamente pasati come aiuti internazionali) è stato imposto all’afrrica un regime economico prima ancora che politico senza un passato e funzionale solo agli interessi europei.

Sullo stesso tema è intervenuto Aimè Claude Libakata mentre il prof Mokuna ha parlato di necessità di uno stato di diritto.

Originale il pensiero di Badidike “Crisi finanziaria e democrazia Reinventare l’africa ” Cosa ci puo’ insegnare la crisi economica attuale? I lunghi cicli della crisi finanziaria come possono essere compatibili con il ricambio delle classi dirigenti necessarie per la democrazia.

Importante è stato anche il contributo di Silvia Prati presidente di Maendeleo-Italia organizzazione impegnata insieme a “Secondo Protocollo” nella lotta al mercato dei “minerali insanguinati” Silvia ha denunciato il fallimento del protocollo di kymberly sul divieto del commercio dei “diamanti insanguinati”, ha presentato i dati di uno studio su come questo protocollo – nato per essere un controllo dei controllati – sia ingannato proprio a partire dalla questione congolese e rilanciato la campagna “anche il vetro è per sempre”.