Da molti anni si discute di sviluppo agricolo in Africa senza però raggiungere mai una linea di comportamento comune che sia seguita da tutti gli Stati. L’unione Africana ha cercato diverse volte di stabilire questa linea incontrando però sempre l’opposizione di quello Stato o di quell’altro. Ora sembra che finalmente si sia ad una svolta.
La scorsa settimana ad Accra, in Ghana, si è svolto il “African Green Revolution Forum (AGRF)”, una riunione completamente dedicata allo sviluppo agricolo dell’Africa alla quale hanno partecipato i ministri dell’agricoltura di vari Paesi ed esperti provenienti da ogni parte del mondo tra i quali l’ex segretario dell’Onu, Kofi Annan. Durante questa riunione è stato finalmente definito un piano comune per incentivare in maniera decisa lo sviluppo agricolo in Africa.
Durante il forum è stato stabilita la creazione di un gruppo formato dai maggiori Paesi africani che aderiscono al Nepad (the New Partnership for Africa’s Development) incaricato di coordinare le varie politiche agricole e di monitorare attraverso parametri ben definiti i progressi raggiunti ed eventualmente di studiare nuove e più incisive politiche agricole nel caso in cui detti progressi non siano soddisfacenti. Ogni anno il gruppo si riunirà in una cosiddetta “tavola rotonda” organizzata dal Nepad dove verranno analizzate le varie politiche locali, gli sviluppi positivi e quelli negativi.
Il piano base prevede che i Paesi africani aderenti all’Unione Africana mettano a disposizione le risorse necessarie per l’implementazione di un piano per l’irrigazione a livello continentale. L’accesso all’acqua per l’irrigazione è infatti uno dei problemi che maggiormente rallentano lo sviluppo agricolo in Africa. Ogni Stato aderente al piano dovrà poi mettere a disposizione personale specializzato per sensibilizzare gli agricoltori sui benefici della rotazione delle colture e per individuare quale prodotto sia più adatto da coltivare in determinati ambienti. L’obbiettivo finale è molto ambizioso (ma non irraggiungibile): rendere l’Africa autosufficiente sul piano agricolo.
Nelle prossime settimane verranno definiti tutti i dettagli del piano emerso dall’African Green Revolution Forum, dettagli che si avvicinano moltissimo alle linee guida del “progetto Haven” e la cosa non ci può che fare piacere. Ora, per dirla alla Yvonne Pinto, direttore dell’Agriculture Learning and Impact Network, occorre trasformare la retorica in realtà.
Secondo Protocollo Africa