Il Ministro Brunetta, prima di andare a caccia di fannulloni nella pubblica amministrazione dovrebbe dare una occhiata a quelli che ci sono in Parlamento e in Senato, non fosse altro che per dare il buon esempio.
Ma come, direte voi, gli impavidi parlamentari e senatori questa notte hanno fatto addirittura le tre per discutere il DDL intercettazioni e adesso arrivi tu e dici che sono fannulloni? Vergognati….. Peccato che i nostri parlamentari e senatori lavorino duro solo quando c’è da discutere di leggi bavaglio o di leggi “ad personam” perché per il resto fanno la settimana corta, anzi, cortissima. Volte i conti? Bene facciamo il compitino di matematica prendendo come esempio solo quest’anno, cioè il 2010. Da Gennaio il Parlamento si è riunito solo 67 giorni sui 139 previsti (una sola volta di venerdì) mentre il Senato addirittura solo 47 giorni (mai di lunedì e di venerdì). I giorni “preferiti” per lavorare sono il mercoledì e il giovedì. Alla faccia della settimana corta.
Certo che pensando a tutti gli scandali di corruzione ai quali stiamo assistendo, alle cricche d’affari che coinvolgono politici e amministratori pubblici, verrebbe da pensare che negli ultimi tempi i parlamentari e i senatori si siano dati da fare un tantino di più per legiferare sulla tanto attesa legge anti-corruzione. Invece no. Il consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge il primo di marzo. Solo il 4 di maggio (64 giorni dopo) il disegno di legge è approdato in Senato e solo l’11 maggio si sono riunite (finalmente) le commissioni Affari Costituzionali e Giustizia. La riunione, che guarda caso è avvenuta di martedì, è durata dalle 13,40 alle 14,30, appena il tempo per l’accorpamento del DDL in questione e rinviare il tutto. Insomma, il Governo ci mette ben 64 giorni per far arrivare il DDL anti-corruzione da Palazzo Chigi a Palazzo Madama (ma chi era il postino?) e il Senato non gli ha dedicato più di 50 minuti. Roba da deprimersi seriamente.
Ma come abbiamo visto non sempre è così. In qualche occasioni i senatori lavorano ben oltre il loro orario (corto) di lavoro. Lo abbiamo detto prima: questa notte gli impavidi senatori hanno fatto le tre per riuscire a dare il via al DDL intercettazioni, un decreto legge che mascherandosi dietro al sacrosanto Diritto alla privacy di fatto riporta le potenzialità di indagine delle procure indietro di trentanni e, peggio ancora, mira a mettere il bavaglio alla stampa.
Cribbio, mi si consenta (eh eh eh, era tanto che lo volevo dire..), ma la cosa mi puzza assai. Il DDL anti-corruzione che punta a colpire i politici corrotti, le varie cricche, le lobby d’affari e le istituzioni infiltrate da massaggiatrici ed escort non viene nemmeno discusso mentre per il DDL intercettazioni che mira a colpire chi ha smascherato proprio i politici corrotti, le cricche e le lobby d’affari colluse con le massaggiatrici e le escort, si lavora anche di notte? La cosa non mi torna. Mi sa che anche stavolta ci prendono in giro.
Una volta qualcuno (non ricordo chi) diceva che un popolo ha i politici che si merita. E no cavolo, il popolo italiano non si merita proprio per niente questi politici. Il popolo italiano ha sopportato di tutto, ha sopportato le ruberie di tangentopoli, le collusioni tra politica e mafia, ha sopportato gli anni di piombo e le stragi mafiosi. Ha sopportato le escort, le leggi ad personam e tutto il resto. Ma quando è troppo è troppo. Che ora debba sopportare la censura della stampa libera per coprire le ennesime ruberie delle ennesime cricche in un momento in cui ci viene chiesto di tirare la cinghia e di fare sacrifici, proprio non ci va giù. Questa volta si va alla disobbedienza civile senza pensarci nemmeno un attimo. Siamo stanchi di essere presi per i fondelli, siamo stanchi di vedere i nostri Diritti calpestati per favorire i pochi soliti noti. Siamo stanchi di pagare le tasse per risanare il malaffare. Ora non permetteremo anche che si imbavagli la stampa libera. Ora è davvero troppo. E se la cosa ai nostri politici non va giù, farebbero bene ad accelerare anche la riforma del sistema carcerario perché di questo passo nei prossimi mesi saranno parecchi i giornalisti e i difensori del Diritto a finire in galera e visto l’aria che tira da quelle parti non sarà un bello spettacolo.
Bianca B.
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