E’ stato arrestato nuovamente ieri Hassan al-Turabi, il leader dell’opposizione islamista in Sudan. Uomini armati qualificatisi come “membri dell’autorità di sicurezza” si sono presentati a casa sue e lo hanno condotto in prigione.
A riferirlo è stato Ibrahim el-Senoussi, numero due dell’organizzazione politica islamista condotta da Turabi. E’ l’enensimo arresto al quale è sottoposto il vecchio leader islamico amico personale di Osama Bin Laden, prima mentore e poi acerrimo nemico del Presidente sudanese Omar al-Bashir. Non è stata notificata alcuna accusa all’atto del suo arresto. Tuttavia i sostenitori di Turabi sostengono che l’arresto sia legato alle ultime elezioni svoltesi in Sudan al quale il partito di Turabi ha partecipato, unico tra i partiti di opposizione. Hassan al-Turabi nei giorni scorsi aveva più volte denunciato brogli e intimidazioni durante le elezioni. Per questo, secondo i suoi sostenitori, sarebbe stato arrestato.
Qualcuno in Sudan ha fatto notare la vicinanza di Hassan al-Turabi al gruppo ribelle del Darfur dei JEM (Justice and Equality Movement) e che proprio venerdì sono ripresi violentissimi gli scontri tra esercito sudanese e JEM nella zona di Jabel Moun, nel Darfur meridionale. Secondo fonti dell’esercito sudanese ci sarebbero stati 108 morti tra i ribelli del JEM il che proverebbe che la battaglia è stata violentissima.
Dopo la vittoria di Omar al-Bashir alle elezioni nazionali molti analisti temono un giro di vite da parte del Governo sudanese, sia in Darfur che nel Sudan Meridionale dove sono fervono i preparativi per il referendum per l’autodeterminazione che si terrà il prossimo gennaio 2011. Intanto ieri alcuni leader del JEM hanno dichiarato che i colloqui di pace per il Darfur sono definitivamente chiusi e che sarà guerra totale.
Secondo Protocollo